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giovedì 4 giugno 2020

che da lontano il nostro sangue sente

Jorge Luis Borges visto dal grande disegnatore e fumettista Enrique Breccia


ODE COMPOSTA NEL 1960

Il chiaro caso o le segrete leggi
imposte a questo sogno, il mio destino,
vogliono, o necessaria e dolce patria
che non senza vergogna e gloria conti
centocinquanta laboriosi anni,
che io, l'istante, parli con te, il tempo,
e che l'intimo dialogo ricorra,
com'è uso, alle cerimonie e all'ombra
che aman gli dèi e al pudore del verso.

Patria io t'ho sentita nei tramonti
rovinosi delle periferie
e nel fiore del cardo che l'australe
reca all'androne e nel paziente piovere
e nel lento costume delle stelle,
nella mano che accorda una chitarra,
nella gravitazione del tuo piano
che da lontano il nostro sangue sente
come il britanno il mare e nei pietosi
simboli e nei boccali d'un soffitto,
dei gelsomini nell'umile amore,
nell'argento di un quadro e nel soave
contatto con l'acagiù silenzioso,
nei gusti delle carni e della frutta,
nella bandiera quasi azzurra e bianca
d'una caserma, nelle storie stracche 
di coltello e cantone e nelle sere 
uguali che si spengono e ci lasciano
e nel vago ricordo compiaciuto
di cortili con schiavi che portavano
il nome dei padroni e nelle povere
pagine di quei libri per i ciechi
che l'incendio disperse e nel cadere 
delle epiche piogge di settembre
che nessuno dimentica, ma questi
sono appena i tuoi modi e i tuoi simboli.

Tu sei più del tuo lungo territorio
e più dei giorni del tuo lungo tempo,
tu sei più della somma inconcepibile
delle generazioni. Non sappiamo
come sei tu per Dio entro il vivente
seno degli archetipi immortali,
eppure per il tuo volto intravisto
noi viviamo e moriamo e aneliamo,
oh indivisa e misteriosa patria.

di Jorge Luis Borges, da L'artefice


Jorge Luis Borges prova nella poesia "Ode composta nel 1960" ad esprimere dove ha trovato la sua patria, l'Argentina: nei tramonti rovinosi delle periferie, nella mano che accorda una chitarra, nella vasta pianura che "il nostro sangue sente di lontano" e  nella bandiera scolorita di una caserma e nelle canzoni di coltello che i gauchos si raccontano sotto le stelle...


Se Borges ha amato in modo appassionato la sua terra, ci ha insegnato ad amare anche ogni uomo che si prenda cura dell'orizzonte e del paesaggio che ha ricevuto in dono: quel tramonto, quel cortile, quella rupe e l'albero vicino a lei, il fiume ed il suo rumore ed  i loro nomi.

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