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domenica 16 gennaio 2022

qualcosa nella vita che alla mezzanotte si conforma

 




Quando le luci si spengono

poco per volta ci si abitua al buio

come quando il vicino, sollevando alto

il lume, sigilla il suo addio –


Dapprima – i passi si muovono incerti

nel buio improvviso –

poi – lo sguardo si abitua alla notte –

e senza incertezze affrontiamo la strada –


Ed è così nelle oscurità più fonde –

in quelle notti lunghe della mente

quando non c’è luna che sveli un suo segno –

quando non c’è stella che – dentro – si accenda –


E i più coraggiosi – per un poco brancolano –

e battono – a volte – dritti in fronte –

contro il tronco di un albero –

ma poi imparano a vedere –


E allora è la Notte che si trasforma –

oppure un qualcosa nella vita

che alla mezzanotte si conforma –

E la vita procede quasi senza incertezza.


Emily Dickinson (da "Silenzi", a cura di Barbara Lanati)


la versione originale ... molto molto bella:


We grow accustomed to the Dark —

When Light is put away —

As when the Neighbor holds the Lamp

To witness her Good bye —


A Moment — We Uncertain step

For newness of the night —

Then — fit our Vision to the Dark —

And meet the Road — erect —


And so of larger — Darknesses —

Those Evenings of the Brain —

When not a Moon disclose a sign —

Or Star — come out — within —


The Bravest — grope a little —

And sometimes hit a Tree

Directly in the Forehead —

But as they learn to see —


Either the Darkness alters —

Or something in the sight

Adjusts itself to Midnight —

And Life steps almost straight.



Mi hai sorpreso qualche giorno fa. Leggo sempre con interesse le tue cose, seguo i tuoi interventi, apprezzo la cura che metti nelle tue analisi, mai superficiali, sempre capaci di raccontarmi qualcosa di nuovo su terre lontane e antichi conflitti dimenticati. All'improvviso mi hai sorpreso con un messaggio inaspettato, senza giri di parole. 

Questa poesia è per te.

Racconta di quelli che come noi si mettono per strada, anche se hanno la notte nella mente e dentro nemmeno una stella brilla. Brancoliamo per un po' - certo - e a volte ci facciamo male. Poi impariamo a vedere. Ma forse non dipende da noi ... è la Notte che cambia,  qualcosa nella vita prende le misure all'oscurità, qualcosa - piano piano - si conforma alla Mezzanotte. Questo il segreto.

domenica 9 gennaio 2022

Distante abbastanza

   



                                     Vincent van Gogh : Van Gogh Museum, Amsterdam


In bilico


Dormo di nuovo,

sul bordo del letto.

Al confine tra i sogni

e la gelida realtà.

È il mio posto.

Lontana da un caldo abbraccio

e al riparo da dolorosi

artigli.

Occupando meno spazio possibile.

Così da non disturbare,

così di non poter mai fare parte

del dolce sonno

degli altri.

Distante abbastanza 

per essere vista

e mai sfiorata.


  di Lorenza Fusco.



"Nell'ora più quieta della notte" come sanno coloro che frequentano questo blog è lo spazio dedicato ai giovanissimi poeti in cui mi imbatto nel mio vagare verso una stella tenue. Si tratta di un riferimento alla famosa Lettera a un giovane poeta, nella quale Rainer Maria Rilke fornisce questa preziosa indicazione a chi voglia scrivere: "Questo soprattutto: si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza. "

Lorenza l'ho conosciuta sui banchi di scuola, io in cattedra, lei dall'altra parte. A volte come separati  in due trincee in mezzo ad una no man's land piena di crateri. Più spesso impegnati a costruire un sentiero che ci avvicinasse. Non è stata una studentessa 'facile', di quelle che a volte i professori sfoggiano come medaglie al valore, ma le sue curiosità, la sua arte, i suoi progetti ambiziosi sono stati un dono immenso e gratuito. Quando le ho scritto di buttarmi giù due righe su di lei per presentarsi, prendendomi in parola ha scritto: "Sono Lorenza, ho vent'anni. Ho reso la poesia per sentirmi libera. "

Le sue poesie hanno diverse qualità importanti; questa in particolare mi è piaciuta tra le altre per la sua consonanza profonda con le parole di Rilke. La intensità emotiva dei versi di questa giovane poetessa scaturisce anche da una qualità personale, molto rara in effetti: Lorenza non ama nascondersi e i versi della sua poesia sono al servizio di questa necessità, mettono a nudo un'anima senza nulla celare.

Che questa sia una virtù imprescindibile di coloro con cui negli anni ho stretto legami di amicizia è forse solo un dettaglio.