Ho un fiore in mano forse.
Strano.
Nella mia vita deve esserci
stato un giardino un tempo.
Nell’altra mano stringo
una pietra.
Con fiera grazia.
Nessun sospetto
per preavvisi di mutamenti,
sentore di difese piuttosto.
Nella mia vita deve esserci
stata ignoranza un tempo.
Sorrido.
La curva del sorriso,
il cavo del mio umore
somiglia a un arco ben teso,
pronto.
Nella mia vita deve esserci
stato un bersaglio un tempo.
E predisposizione a vincere.
Lo sguardo affondato
nel peccato originale:
assapora il frutto proibito
dell’attesa.
Nella mia vita deve esserci
stata fede un tempo.
La mia ombra, nient’altro che un gioco del sole.
Addosso un’uniforme d’incertezza.
Non ha ancora fatto in tempo ad essermi
compagna o delatrice.
Nella mia vita deve esserci
stata abbondanza un tempo.
Tu non ci sei.
Ma se c’è un precipizio del paesaggio
se io sto sull’orlo
con un fiore in mano
e sorrido,
vuol dire che da un momento all’altro arriverai.
Nella mia vita deve esserci
stata vita un tempo.
di Kiki Dimoula da L’adolescenza dell’oblio (Crocetti, 2000), trad. it. P. M. Minucci
Nel mio viaggio verso una stella tenue incontro a volte viaggiatori che mi mostrano una direzione sconosciuta. Questa volta devo ringraziare Caterina per avermi indicato la via che porta alla poetessa greca Kiki Dimoula.
Succede a volte che la poesia faccia sorgere in chi l'ascolta echi profondi: un suono o una musica che è difficile dire da dove venga. Arriva ed entra in una inattesa consonanza con grovigli di antiche emozioni, incide cicatrici dimenticate, risveglia e scuote.
In questa poesia mi sembra, che il tessuto emotivo fondamentale si costruisca attorno ad un "oggi", in cui alcune cose accadono: una mano stringe un fiore, l'altra una pietra, un volto che accenna un sorriso. Ed un "passato" che questi gesti richiamano alla memoria. A questa infine sembra che altro non sia concesso se non fare ipotesi, con una grazia del tutto speciale, su ciò che il tempo ha portato via:
Nella mia vita deve esserci
stata vita un tempo.
Solo l'amore, o l'illusione dell'amore, sembra poter sfuggire al potere dello scorrere della sabbia nella clessidra. Si può sorridere sull'orlo del precipizio, aspettando chi da un momento all'altro arriverà.
"Esistono così tante parole che sognano
RispondiEliminauna veloce, libera, vita con la tua voce."
Così K.D. in un'altra sua splendida poesia.
Grazie a te per aver donato " libera vita" alle giuste parole con la delicatezza del tuo commento, ancora una volta......