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Edward Hopper, Cape Cod Evening |
Il Giardino
Non potrei rifarlo
riesco appena a guardarlo:
nel giardino, nella pioviggine
la giovane coppia che pianta
un solco di piselli, come se
nessuno l'avesse mai fatto prima,
le grandi difficoltà non fossero mai state
affrontate e risolte -
Non possono vedersi,
nel terriccio fresco, alzandosi
senza prospettiva,
con dietro le colline verde-pallido, annuvolate di fiori -
Lei vuol smettere;
lui vuole arrivare alla fine,
tenersi stretto all'oggetto -
Guardatela, gli tocca la guancia
per far la pace, le dita
fresche di pioggia primaverile;
nell'erba rada, esplosioni di crochi viola -
persino qui, persino all'inizio dell'amore,
la sua mano lasciando la faccia di lui compone
un'immagine di separazione
e pensano
che sono liberi di ignorare
questa tristezza.
di Louise Gluck, da "Iris selvatico", traduzione di Massimo Bagicalupo
Siete in un giardino della nuova Inghilterra, nel Vermont, una terra dove la bella stagione è breve e i campi spesso si coprono di neve. Louise Gluck nella raccolta Iris Selvatico dà voce ai fiori del suo giardino, che osservano la vita, il suo trascorrere dal loro punto di vista: la terra e la sua legge, il tempo breve della loro vita. Si rivolgono soprattutto a lei, alla poetessa-giardinera e con lei entrano in un dialogo costruito su un lessico molto semplice, carico tuttavia di forza evocativa.
Anche in questa poesia è così: una giovane coppia sta piantando qualcosa nel giardino come se nessuno l'avesse mai fatto prima. Forse con una cura tutta particolare, un'attenzione scrupolosa, forse inciampano su difficoltà che a loro paiono immense. Come sono diverse le cose guardate dalla prospettiva di un biancospino, di una viola, di un papavero rosso! La coppia ora sta discutendo: lei vuole smettere, lui no. Vuole finire ciò che ha iniziato. Un gesto spezza la tensione, la donna sfiora la guancia dell'uomo con le dita / fresche di pioggia primaverile. Un gesto di pace, mentre nell'erba rada esplodono i colori dei fiori. E' strana la percezione delle cose che hanno i fiori di questo giardino. La loro vita è breve come l'estate del Vermont, si ammantano di colori splendenti, poi trascorrono rapidi, deponendo le loro vesti divenute gualcite. Eppure ci deve essere una sapienza speciale nel loro sguardo.
La donna allontana la sua mano dalla guancia di lui ed anche se questo momento è solo il principio della loro storia, proprio all'inizio del'amore, non può fare a meno di disegnare un'immagine di separazione. Meraviglioso questo verso e questa immagine: una mano gentile si discosta dal volto amato sul quale ha lasciato impresse dolcezza e pace, ma quello stesso gesto disegna nell'aria la traccia di un destino.
I fiori continuano ad osservare: l'uomo e la donna credono di essere liberi di ignorare / questa tristezza.
Non lo saranno.
Grazie per la scelta di questa poesia; è vero si ignorano tristezze o piccoli dolori all’inizio di una storia, tutti presi dall’evento che si sta vivendo, dalla primavera che fa sbocciare di nuovo come fiori e che fa sentire pionieri dell’amore.
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