Quando si leva l'alba dei guerrieri
su la città di cenere ove il passo
dei primi artieri
è come d'avanguardia scalpitare,
e tu ansi nel mare
dei sogni con un'ansia in cuor confusa,
e all'anima socchiusa
ecco t'appare
più vicina dei sogni
la trincea tetra, la penosa bolgia,
tra maceria e steccaia
il fango imputridito
le piaghe non fasciate
i morti non sepolti
gli smorti vólti
dei vivi senza sonno
fitti nel limo sino all'anguinaia,
e il cuor ti morde l'onta,
e balzi in piedi, e l'anima t'è pronta
ad ogni evento
ad ogni prova
ad ogni dono,
e tutto armato di dolor t'avanzi
ed imprendi, nel giorno che t'è innanzi,
il taciturno tuo combattimento:
quivi è l'Iddio verace,
e sia lodato.
Gabriele d'Annunzio, Laudi Libro quinto - Canti della guerra latina
in memoriam di quelli che sono caduti,
in ricordo quelli che hanno combattuto e sofferto,
in ricordo di quanti, armati di dolore, sono comunque avanzati,
tra maceria e steccaia,
l'anima pronta ... ad ogni dono.
Per i miei nonni, per i loro fratelli di sangue e di trincea,
per coloro che furono coraggiosi, anche nel fango imputridito,
per quelli che provarono il morso della paura e si nutrirono del coraggio dei loro compagni,
per coloro che ebbero paura e nella paura rimasero imprigionati,
per tutti coloro di cui nemmeno il nome è rimasto,
IV novembre 2022.
Semplicemente, grazie
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