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"Tavola calda" di Edward Hopper, 1927 |
Cominciano ad accendersi
le domande alla notte.
Ve ne sono distanti, quiete,
immense, come astri:
chiedono da lassù
sempre
la stessa cosa: come sei.
Altre, fugaci e minute,
vorrebbero sapere cose
lievi di te e precise:
misura
delle tue scarpe, nome
dell’angolo del mondo
dove potresti aspettarmi.
Tu non le puoi vedere,
ma il tuo sonno
è circondato tutto
dalle mie domande.
E forse qualche volta
tu, sognando, dirai
di si, di no, risposte
miracolose e casuali
a domande che ignori,
che non vedi, che non sai.
Perché tu non sai nulla;
e al tuo risveglio,
loro si nascondono,
invisibili ormai, si spengono.
E tu continuerai a vivere
allegra, senza mai sapere
che per metà della tua vita
sei sempre circondata
da ansie, tormenti, ardori,
che incessanti ti chiedono
quello che tu non vedi
e a cui non puoi rispondere.
da "La voce a te dovuta", XLIII di Pedro Salinas
Prendono vita nella notte le domande del poeta, si accendono - distanti - da lassù, chiedono sempre la stessa cosa ... Che altro c'è del resto che sia più importante sapere: come sei. Straordinaria intuizione questa, non come stai o cosa pensi, ma appunto come sei? Ci sono altre domande poi, fugaci e minute, sono lievi le cose che vogliono sapere di lei, anche se una sembra decisamente importante, una di quelle cose che, a saperle, cambia la vita:
... nome
dell'angolo del mondo
dove potresti aspettarmi.
Qui, quando per la prima volta ho letto questi versi, mi sono fermato a lungo. Non mi riusciva di andare avanti: un angolo del mondo ... dove potresti aspettarmi. Già, perché le persone che amiamo possono essere distanti, come sono distanti il poeta e la sua amata nella poesia. Magari sono dall'altra parte della città o solo poche scale più a destra, ma certo, anche nella stanza accanto. E' possibile che abbiamo dimenticato di chiedere come sei e trascurato di interessarci alle cose fugaci e minute, smesso di accogliere il miracolo di certe casuali risposte. Ma ... c'è un posto, un angolo del mondo, che è per noi, da sempre nostro.
Ecco, forse lì, potresti aspettarmi.
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