alla mia sposa
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Marc Chagall, Le tre candele |
Alcesti
Ma solo pensare a te.
Non è una figura che viene
una nitida traccia.
È come cadere in un posto
con un po’ di dolore.
Tu sei il mio tu piú esteso
deposto sul fondo mio. Tu. Non c’è
un’altra forma del mondo
che si appoggi al mio cuore
con quel tocco, quell’orma.
Tu. Tu sei del mondo la piú cara
forma, figura, tu sei il mio essere a casa
sei casa, letto dove
questo mio corpo inquieto riposa.
E senza di te io sono lontana
non so dire da cosa ma
lontana, scomoda un poco
perduta, come malata,
un po’ sporco il mondo lontano da te,
piú nemico, che punge, che
graffia, sta fuori misura.
Mio vero tu, mio altro corpo
mio corpo fra tutti mio
piú vicino corpo, mio corpo destino
ch’eri fatto
per l’incastro con questo mio
essere qui in forma di femmina
umana. Mio tu. Antico suono
riverberante, antico
sentirti destino intrecciato
sentire che sei sempre stato,
promesso da ere lontane
da distanze cosí spaventose
cosí avventurose distanze da
lontananze sacre.
Tu sei sacro al mio cuore.
Il mio fuoco
brucia da sempre col tuo
il mio fiato.
Io parlo delle forze −
di correnti sul fondo del mio lago
sul fondo del tuo, oscure e potenti,
piú del tempo dure piú dello
spazio larghe, ma sottili
al nostro sentire,
afferrate appena
e poi perdute, nel loro gioco.
Che cosa siamo io e te? Che cosa eravamo
prima di questo nome? E ancora
saremo qualcosa, lo sappiamo e non
lo sappiamo, con un sentire
che non è intelligente lavorio cerebrale.
Nessuna parte di corpo che muore
nessun pezzo umano, nessun arto,
nessun flusso di sangue, nessun
cuore, nessuno, niente che sia
stretto nel giro del sole, niente
che sia solo terrestre umano muove
il tuo cuore al mio, il mio al tuo,
come fossero due parti di un uno.
Allora tu sei la mia lezione piú grande
l’insegnamento supremo.
Esiste solo l’uno, solo l’uno esiste
l’uno solamente, senza il due.
Mariangela Gualtieri, da “Bestia di gioia”, Einaudi, Torino, 2010
Rileggo questa poesia molte volte per coglierne le sfumature: il destino intrecciato di due anime e due corpi viene descritto con tante immagini diverse ma tutte di una forza poetica e una carica emotiva incredibili...forze oscure e potenti, l'amata/l'amato è come una corrente sul fondo del lago ...
RispondiEliminaPotersi riconoscere uno solamente senza il due, cambia la prospettiva e rende grati alla vita che unisce indistricabilmente i destini e cura la solitudine e all'amata/o che pure si è riconosciuta/o uno senza il due.
Oh, la prova, il ricordo, la testimonianza dell'esistenza dell'amore è questa poesia.
RispondiEliminaGrazie professore che porta al mio sguardo e al mio cuore poesie che possano ravvivare in me la fiducia nei sentimenti. In questo periodo sto in un momento favorevole per tutte le mie attività di studio e svago ma l'amore è ciò che mi continua a mancare. Questa poesia così intensa, mai banale, riesce a percorrere e ripercorrere l'amore in tutte le sue sfaccettature e, per chiunque l'abbia provato almeno una volta, suscita il desiderio di tornare al proprio amore.
L'amore rende la persona amata nella nostra mente sfumata, un poco eterea, spesso indistinguibile da un sogno e per questo perfetta, simile ma opposta a quando un artista ha un'opera nella sua mente e per quanto possa sforzarsi a realizzarla fedele alla sua idea, non ci sarà verso di riuscirci; Leonardo da Vinci diceva sempre che le sue opere lo lasciavano sempre scontento, perché la sua mano non riusciva a seguire la sua mente. La perfezione dell'amore invece è l'opposto: è la nostra mente che non riesce a tenere il ricordo di tanta bellezza e quindi tende a confondere il bello con l'indefinito.
L'amato è casa, è il posto dove tornare è il qualcuno che ci rende parte del mondo, che ci da la sicurezza che ci sia un posto per noi.
L'amato è possesso, è sentire qualcuno tuo è sentirsi posseduti, è essere non solo propri, è il senso del nostro corpo così odiato da noi stessi.
L'amato è dionisiaco, è il perdere la propria coscienza, la propria individualità, il proprio essere nell'altro, "correnti sul fondo del mio lago" immagine più bella del confondersi con l'altro, di tale bellezza che no avevo mai sentito prima.
L'amore infine è eternità legarsi a qualcuno per sempre, per sempre essere uno con l'amato, mai soli, mai soli, mai soli, questa è eternità.
Chissà professore, forse sarà perché ho amato solo una persona, ma ho la sensazione di non poter ritrovare qualcuno che io riesca ad amare. Inoltre direi che anche lo studio che ho scelto mi porta via tantissimo tempo e sentimento, poiché sento che annego tra teoremi e corollari. Però le poesie che ci propone mi fanno riemergere da questo mio essere prossimo all'automa e mi danno conferma di essere vivo. Non smetta di curare questo portale verso la poesia, perché son certo che altri silenziosi bisognosi di sentimento rinascono grazie alle sue proposte.
Un saluto professore,
grazie per l'odierna rinascita,
L.R.