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giovedì 20 giugno 2019

... sulla bilancia dei sogni

... sulla bilancia dei sogni

Il tempo scorre in modo strano nella poesia Sguinzagliare i ricordi di Yehuda Amichai: c’è un tempo dell’oggi. Quello di un uomo che pensa al vento tra i capelli della sua donna e agli anni in cui lei ancora non c’era;  ecco che si affaccia su questo oggi l’immagine della morte che incombe, l’incontro con l’eternità. Dolore del distacco e scoperta dell’inaspettato si mescolano insieme, ma è la separazione dei due amanti quella che sembra prevalere.

C’è poi un tempo del passato.
Un tempo di guerra, di proiettili che tracciano il destino di amici che ormai non sono più, mentre altri hanno avuto in sorte di vivere oltre.  Nuovi ricordi tuttavia affiorano, i volti degli amici caduti si diradano, le loro voci dolenti si fanno più deboli, prende il loro posto l’immagine di lei, nuda davanti al fornello d’estate.
Una sensualità domestica e intima c’è in questo verso, dove la consuetudine dell’amore ha il sapore dello zafferano e del miele, del melograno e dell’uva. È un'atmosfera che evoca la fisicità del  Cantico dei Cantici: così canta infatti lo sposo all'amata

Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c'è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano. 
E ancora…
I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti,
alberi di cipro con nardo,
nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo
con ogni specie d'alberi da incenso;
mirra e aloe
con tutti i migliori aromi.

Un altro ricordo si palesa, più definito: la donna appare curva per leggere meglio/nella luce morente del giorno. E di nuovo si sente che lo sguardo non definisce qui solo una posizione di un corpo nello spazio e nel tempo, ma abbraccia, stringe a sé, desidera  Non sappiamo bene perché sia così, ma lo sentiamo che quei giorni, i giorni del fornello d’estate e dei libri letti nella luce del tramonto sono i giorni del loro amore: l’amore è un sapore e un profumo inebriante.

Ritorna nell’ultima strofa il trascorrere del tempo, dall’oggi al passato, vedi, abbiam vissuto più di una vita. Non è un paradosso. C’è un tempo per ogni cosa:

Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

Abbiamo vissuto più di una vita.

E dobbiamo pesare ogni cosa sulla bilancia dei sogni
Quando arrivate a questo verso, forse anche a voi è suonato un gong nella cassa toracica, uno di quegli enormi gong orientali il cui eco dura un milione di anni. Non provate nemmeno per un attimo a capire cosa vuol dire “una bilancia dei sogni”. La domanda che mortifica la poesia, ogni poesia: cosa significa?
E' necessario piuttosto chiedersi dov’è? come ci si arriva? Sì perché se un poeta l’ha creata questa immagine, da qualche parte deve pur stare la nostra bilancia. Forse è ben nascosta, ma da qualche parte esiste; dev’essere così.

Nella parte finale della poesia di Yehuda Amichai i due amanti sono impegnati in una sfida che li riunisce.Non a caso i verbi più significativi sono alla prima persona plurale; subito dopo aver detto che devono pesare ogni cosa sulla bilancia dei sogni, il poeta israeliano dice che devono anche sguinzagliare/ricordi che divorino ciò che fu il presente. Questo è il nemico, un tiranno capace di fare del male, un peso troppo pesante da portare sulle spalle, un fardello che tiene lo sguardo a terra e riempie di polvere e sassi la bocca…
Il presente senza gusto e passione rischia di dissolvere il tempo dell'amore, assume sovente la forma di un destino,  di una palude senza mutamento; non ha il sapore del miele e del melograno, ma il poeta e la sua donna hanno sogni e ricordi in abbondanza.

Basteranno.

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