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lunedì 10 giugno 2019

Il vento cambia
        di Wallace Stevens

Così cambia il vento.
Come i pensieri di un’anziana umana,
che ancora pensa intensamente,
disperatamente.
Il vento cambia così:
come un’umana senza illusioni,
che ancora sente l’irrazionale in lei.
Il vento cambia così:
come umani che s’avvicinano orgogliosi,
come umani che s’avvicinano rabbiosi.
Così cambia il vento:
Come un umano, pesante, pesante,
cui non importa niente.


Wallace Stevens è un poeta statunitense (Reading, Pennsylvania, 1879 - Hartford 1955). Dopo una laurea a Harvard e studi alla New York Law School, divenuto avvocato nel 1904, lavorò dal 1916 come legale di un'importante compagnia di assicurazioni di Hartford, della quale fu poi vicepresidente. L'esordio, in piena maturità, su riviste come Poetry e Trend, lo proiettò subito tra le voci più notevoli del movimento modernista, e la sua prima raccolta, Harmonium (1923; n. ed. 1931), rappresenta già un punto d'arrivo importante di una ricerca poetica in cui l'immaginazione e lo spessore metaforico del linguaggio occupano un ruolo assolutamente centrale. Nelle successive Ideas of order (1935) e The man with the blue guitar (1937), attraverso un linguaggio sempre più denso e astratto, S. approfondì la concezione della creatività come forma di conoscenza, vera e propria "religione della poesia" secondo la quale l'artista è in grado di vivificare il carattere immanente della realtà fino a giungere a un'opera di organizzazione del caos.  Tra le edizioni italiane sono da ricordare Mattino domenicale e altre poesie (1954), Il mondo come meditazione. Ultime poesie 1950-1955 (1986) e l'ampia silloge Harmonium. Poesie 1915-1955 (1954).

                                                                                                           da Enciclopedia Treccani on line



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