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martedì 22 ottobre 2019

e il tuo nome suona più lontano che mai





Potessero le mie mani sfogliare  


Pronuncio il tuo nome
nelle notti buie,
quando gli astri vanno
a bere alla luna
e dormono gli alberi
delle foreste cupe.
Ed io mi sento vuoto
di passione e musica.
Orologio impazzito che canta
morte ore antiche.
Pronuncio il tuo nome
in questa notte buia,
e il tuo nome suona
piú lontano che mai.
Piú lontano delle stelle,
piú dolente della pioggia quieta.
Ti amerò ancora
come allora? Quale colpa
ha il mio cuore?
Se si alza nebbia
quale nuova passione m’attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!

                                             di F. G. Lorca

1 commento:

  1. Quante ore passate in gioventù leggere le poesie di F. G. Lorca! Questa era ed è tra le mie preferite, e rileggerla oggi ha risvegliato tutti quei moti dell'anima che credevo ormai sopiti...potenza della poesia!

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